martedì 23 maggio 2017

la comunicazione animale

anche gli animali comunicano,  usando segnali:

  1.  sonori (basta pensare a un cane che abbaia). 
  2. postura del corpo (I lupi mostrano la gola ai capi branco per sottomettersi).
  3.  il movimento della coda (I gatti la tengono alzata quando sono contenti).
  4. segnali chimici (Attraverso l'urina). 

Anche gli insetti comunicano,
le api hanno un linguaggio molto complesso studiato da Karl Von Frisch

comunicazione e contesto

nessuno può fare a meno di comunicare qualcosa, anche appartarsi e stare in silenzio comunica qualcosa.
il filosofo Paul Wstzlawick, secondo lui e altri autori, il nostro comportamento è comunicativo, inoltre punta l'attenzione sul contesto. Tutto ciò che è oggetto di studio della pragmatica della comunicazione, una disciplina che studia gli effetti della comunicazione sul comportamento. Spesso la comunicazione risulta ambigua e soggetta a fraintendimenti, inoltre hanno anche evidenziato la circolarità della comunicazione: mentre parliamo cogliamo la reazione del nostro interlocutore e di conseguenza se cogliamo un non apprezzamento omettiamo il racconto.
Hanno inoltre definito gli assiomi della comunicazione (le regole)

la comunicazione non verbale

le parole sono costantemente accompagnate da altre forme di comunicazione, molti studiosi non accettano la distinzione tra linguaggio verbale e non verbale.
mentre parliamo gesticoliamo,cambiamo espressione ecc

-ma quali sono le altre forme di comunicazione?

  1. i movimenti del corpo (gesti, espressioni)
  2. fenomeni paralinguali (sbadiglio, pianto eccc)
  3. posizioni nello spazio (se due italiani parlano lo spazio tra di loro sarà minore rispetto a due svedesi)
il comportamento prossemico è stato studiato da Edward T.Hall, che ha individuato le distanze tra gli interlocutori in rapporto alle situazioni

-tra intimi arriva ai 45cm
-tra colleghi dai 45cm ai 120cm
-tra impiegato e capoufficio dai 120cm ai 360cm.
Anche l'abbigliamento e il trucco comunicano qualcosa.

giovedì 4 maggio 2017

Le teorie della nascita del linguaggio


Le teorie della nascita del linguaggio sono svariate, ma tutte vertono intorno all'ambiente, alle competizioni innate e a chi si rivolge il bambino. Alcune di queste sono:

Il linguaggio viene appreso mediante un condizionamento operante(stimoli, reazioni, rinforzi).
Per il comportamento verbale invece si basa su rinforzi selettivi. Il bambino anche grazie alla socializzazione.



    Chomsky sostiene l'ipotesi di Skinner, ma aggiunge che da sole queste capacità non bastano: afferma infatti che sono necessarie delle capacità innate per apprendere la lingua madre(LAD).
    • Piaget il Linguaggio egocentrico:
    secondo lui il bambino impara a parlare per egocentrismo infantile, ovvero per se stesso, per organizzare le proprie idee e azioni, solo in seguito inizierà davvero a comunicare.
    •  Vygotskij l'origine sociale del linguaggio:
    la sua teoria va nel senso opposto di quella di Piaget: prima emerge il linguaggio intraspecifico e poi quello interspecifico. 

    L'apprendimento del linguaggio

    Molto spesso si pensa che il linguaggio sia un dono innato, ma non è così, Ad un bambino ci vuole infatti del tempo per modulare e selezionare i suoni corretti.
    la lingua ha dunque delle fasi di sviluppo:

    • nascita: suoni vegetativi(controllo del respiro).
    • primi mesi: vocalizzazione(controllo del respiro).
    • 2 mesi: verso del tubare(consonanti)
    • 5-6 mesi: lallazione(sillabe)
    • 12-18 mesi: linguaggio olofrastico(parola-frase)
    • 24-30 mesi: frase telegrafica(tre parola senza connettivi)
    • 2.-6 anni: iper connettivismo(applicazione della regola)
    Il linguaggio presenta una fase critica(0-11 anni): se in questo periodo non si pongono le basi sarà poi impossibile imparare a parlare(analfabetismo)

    Linguaggio Verbale

     Il linguaggio verbale  caratteristica della specie umana.
    Le sue caratteristiche sono che viene appreso ed è per questo che è in continua evoluzione.
    Con esso possiamo inoltre fare riferimento a concetti astratti(capacità di astrzione).
    Il linguaggio è composto da parole che soo combinazioni di suoni elementari, cioè fonemi. Raggruppamenti di fonemi(2-6) formano i morfemi(radici, prefissi, suffissi).
    Molte parole formano le frasi e molte frasi un discorso.
    La sequenza sonora delle parole viene detta struttura superficiale, mentre il loro significato struttura profonda. Il passaggio del pensiero all'espressione in parole ed è possibile grazie alle regole di trasformazione (grammatica).

    Le funzioni del linguaggio














    Le funzioni del linguaggio sono state studiate da Jakobson. Le funzioni sono dei modi che noi usiamo nel linguaggio per argomentare e rendere più completo il linguaggio, sono:


    • metalinguistica: accertarsi del significato del significato del interlocutore.
    • espressiva: espressione dello stato emotivo.
    • conativa: modificazione del comportamento dell'interlocutore.
    • referenziale: riferimento a un sistema di comuni significati.
    • fatica: verifica funzionamento del mezzo.
    • poetica: scelta dei vocaboli da usare.